lunedì 22 aprile 2013

Il GAMA si presenta

"Se ci fosse ancora un mondo, sono pronto, dove andiamo?" diceva Lucio Dalla in una delle sue canzoni, sintetizzando lo spirito positivo con cui affrontare il futuro. E di mondo da esplorare, conoscere, amare ce n'è sempre parecchio. Abbiamo appena iniziato un anno cruciale per l'Italia; una ripresa che è ancora all'orizzonte, forse un nuovo governo e soprattutto la possibilità di decidere quale strada vogliamo intraprendere. Dalle chiacchiere tra alcuni amici intorno a questi temi e dalla comune convinzione che tutto inizia da un pensiero, se questo viene fatto conoscere e si diffonde diventando l'ago di una bussola che comunica il cammino, è nata l’idea di creare un gruppo. In seguito, convinzioni comuni, passione per il proprio territorio, curiosità e voglia di mantenere e trasmettere tutto ciò che è bello, ci ha convinti che "qualcosa si può fare".

Di sicuro non abbiamo dimenticato l'angoscia economica, il finanziamento per i Beni Culturali che è stato dimezzato in dieci anni ed ora è quasi azzerato, ma l'«incubo culturale» è più pressante. Ci siamo chiesti perché il Paese col maggior numero di siti Unesco "patrimonio dell'umanità" sta distruggendo la sua unica ricchezza: l'arte, la cultura, il paesaggio. Perché continuiamo a subire il degrado di Pompei e di tantissime altre aree archeologiche, il diluvio di cemento, il traffico di tesori rubati, la crisi dei Musei? Noi non abbiamo il petrolio, l'oro, non abbiamo diamanti, sono ben poche seppur benedette, le terre da arare, non ci sono da noi né le pampas dell'Argentina, né le distese sconfinate del Canada. Abbiamo però un'immensa ricchezza, anche se forse immeritata: la bellezza dei nostri paesaggi, i borghi medievali, le residenze patrizie, le nostre città d'arte, i Musei, i mille siti archeologici. Peccato che lo sfruttamento turistico dei nostri siti, anche Unesco, è nettamente inferiore a quello degli altri.
Non abbiamo molte altre carte da giocare, ce lo dicono i dati del fondo monetario internazionale e il confronto con le nuove grandi potenze. Eravamo i primi al mondo nel turismo, siamo precipitati per competitività al 28° posto: una classe dirigente seria sarebbe allarmatissima, la nostra no. In una società guidata per anni dal mercato come da un totem e lanciata a testa bassa verso il profitto, si è sottovalutato il rischio di finire contro un muro. Così, lo sfruttamento dissennato delle risorse naturali, la cementificazione e soprattutto la sottovalutazione della formazione culturale, hanno creato una spirale perversa in cui il nostro Paese si dibatte.
Certo non ci appartiene l'idea di salvare il mondo, né di risolvere le problematiche del nostro Paese; nelle nostre intenzioni c'è l'idea di farlo conoscere, di farne scoprire i valori profondi, e di svelare finalmente un senso di appartenenza quanto più autentico e condiviso, riconoscendo ciò che fa parte delle nostre radici.
In questi discorsi e motivazioni, si sono riconosciuti gli appartenenti al nascente Gruppo Archeologico del Medio Adriatico (GAMA), un insieme di volontari che, nell'ambito di una individuale coscienza culturale, sono uniti da identità di vedute sul modo di intendere e valorizzare cultura, scienza, archeologia, storia dell'arte, dell'architettura, volontariato.
All'inizio, avendo bisogno di un momento promozionale, abbiamo creduto opportuno pensare ad iniziative che fossero soprattutto didattiche. È nata così l’idea di programmare una serie di incontri con esperti su temi che, seppur legati all'archeologia, in qualche modo rendessero palesi i legami che la storia intesse tra passato e presente. Questa prima serie di incontri, iniziata il 3 Gennaio con "Nell'immaginario femminile: dal mito della Dea Madre… alla befana", terminerà a maggio con "La pratica di uno scavo" e con una giornata di visita ad un sito archeologico con lavori in corso alla presenza di un esperto. A settembre avremo una seconda serie di incontri, qualche attività per i più giovani e lezioni, ricognizioni, viaggi sempre con la presenza di esperti.
Stiamo, intanto, predisponendo una scheda informativa che prevederà anche la possibilità di iscrizione al gruppo e, tenendo conto dei mezzi tecnici e delle risorse finanziarie di un gruppo di volontari, proveremo ad attrezzare un sito in cui raccoglieremo tutto quanto avrà a che fare con il GAMA e le nostre attività.
Noi, come invitava il cantautore bolognese, vogliamo affrontare il futuro in modo positivo, ci vogliamo credere. Il nostro è, speriamo solo per poco ancora, un piccolo gruppo che ha grandi pretese; ciò sicuramente non risolverà i problemi, ma potrebbe essere sufficiente, almeno nel nostro territorio, a renderci coscienti di ciò che ci appartiene, del valore del nostro passato, dell'importanza della Cultura che non è solo sapere, ma anche amare e condividere, per aiutarci finalmente ad orientare lo sguardo verso il giusto orizzonte. Quale? Per esempio verso quella "domanda di Italia" che viene anche e soprattutto da oltre confine, che è poi la richiesta di tutto ciò che più ci rappresenta nel profondo: qualità della vita e bellezza, saper fare artigianato, beni ambientali e culturali. Il mondo c'è e chiama. Non resta che rispondere.

Irene Lattanzi

[in «La Madonna dello Splendore», XXXII, 2013, 32, p.101]