venerdì 20 agosto 2010

Uno studio sui pescatori del mondo antico per una valorizzazione dei territori costieri adriatici

Mecoledì sera, nel cortile del Museo Archeologico del Territorio all'interno del borgo medievale di Marano di Cupra Marittima, è stato presentato "Halieutica. Pescatori del mondo antico", il quaderno n°4 della collana "Rerum Maritimarum" pubblicata dal Museo della Marineria di Pesaro, scritto dall'archeologa Cristina Ravara Montebelli.

La presentazione della pubblicazione si è svolta nel corso dell'incontro dal titolo "Rilettura delle fonti archeologiche e letterarie per una valorizzazione culturale e turistica dei territori costieri adriatici", organizzato dall'Archeoclub di Cupra Marittima e che ha visto la partecipazione oltre che di Cristina Ravara, autrice dello studio e archeologa del comitato scientifico del Museo della Marineria, anche della direttrice del Museo e docente universitaria Maria Lucia De Nicolò, del presidente dell'Archeoclub di Cupra Vermiglio Ricci, di Giovanni Ciarrocchi, socio dell'Archeoclub e studioso di storia locale, dell'assessore alla cultura di Cupra Luciano Bruni, dell'assessore al turismo di Cupra Marco Malaigia e del consigliere regionale Paolo Perazzoli. La serata è stata moderata da Germano Vitelli, mosaicista e socio Archeoclub.

Dopo i saluti iniziali, la Ravara ha relazionato sui suoi originali studi riguardanti un argomento che finora non era ancora stato affrontato in tale maniera, ovvero le tecniche di pesca e la figura del pescatore nel mondo antico greco e romano. Sono stati portati esempi, sotto forma di mosaici, affreschi, reperti archeologici, ecc., provenienti da tutto il bacino del Mediterraneo, che sono poi stati messi in relazione anche con quanto rinvenuto a Cupra, in particolare con gli affreschi del Ninfeo e le Mura Mignini, di cui si è sottolineata la similarità con altre strutture portuali del Mediterraneo.

È seguito poi l'intervento della De Nicolò, la quale ha fornito diversi spunti per la successiva tavola rotonda. In particolare la direttrice del Museo ha posto l'accento su alcuni punti molto interessanti di quella che possiamo considerare una nuova "strategia culturale". In primis la comunicazione delle conoscenze sulla storia e cultura locali come mezzo fondamentale per far acquisire ai cittadini la coscienza del patrimonio culturale del territorio, con lo scopo di farli diventare attori attivi nella salvaguardia e valorizzazione delle proprie risorse. Per esempio i campi archeologici estivi per ragazzi, da anni portati avanti a Cupra, sono fondamentali in questo senso in quanto il toccare con mano, nel vero senso della parola, la storia, porterà le nuove generazioni ad essere in futuro degli adulti coscienti della cultura della propria terra. A ciò si ricollega la proposta di un museo-impresa, che possa far diventare la cultura una risorsa e quindi una fonte per nuove opportunità di lavoro e per la crescita economica del territorio. Ma questo sarà possibile appunto solo dopo aver acquisito coscienza e conoscenza del proprio patrimonio.

Inoltre la De Nicolò ha sottolineato come sia necessario superare il provincialismo e globalizzare la cultura, nel senso positivo del termine. Per esempio il Museo della Marineria rientra all'interno di un circuito, l'Associazione dei Musei della Marineria del Mediterraneo, che favorisce lo scambio culturale tra realtà di diversi paesi affacciati sul Mediterraneo, uno scambio che porta con sè nuovi spunti di ricerca, nuove opportunità per la valorizzazione delle risorse culturali. Un discorso simile è stato intrapreso con il "Mediterraneo del Nord", il Mar Baltico, dai cui paesi che vi si affacciano ha origine la "via dell'ambra", prezioso materiale spesso presente nei corredi delle tombe del periodo piceno, e dalle cui acque è possibile recuperare relitti di navi oltre che vichinghe, anche romane e greche, conservatesi quasi intatte grazie al diverso ecosistema marino. Un altro esempio è quello del progetto su scala regionale di collaborazione tra il Museo della Marineria di Pesaro e il Museo Archeologico di Cupra, che tra le proposte prevederebbe anche un percorso da effettuare in barca lungo la costa marchigiana, facendo scalo nelle varie località costiere a partire da Gabicce. Un altro progetto di "joint venture" è quello che vedrà protagoniste le amministrazioni comunali e le sedi locali dell'Archeoclub di Cupra e Martinsicuro, un accordo che molto probabilmente verrà firmato nel prossimo mese di settembre.

Una serata quindi che si è rivelata molto interessante e ricca di stimoli e idee, grazie anche all'entusiasmo contagioso della Prof.ssa De Nicolò. La speranza è che questi nuovi spunti si possano in futuro concretizzare anche nel nostro territorio, nell'intento di valorizzare e promuovere l'Antiquarium di Castrum Truentinum e Martinsicuro.

Alessandro Tucci